| La soddisfazione di mister Carlo Salvadori per il raggiungimento delle semifinali del torneo regionale, l'emozione per la sfida di sabato a Castelfiorentino... SALVADORI: «Tre anni fa, quando sono arrivato a Maliseti ed ho conosciuto Raffaele, gli dissi che per essere una società importante avremmo dovuto giocarci una manifestazione importante a giugno. Al termine della partita contro il Montecalvoli ci siamo abbracciati ricordando questo aneddoto: ce l'abbiamo fatta, il raggiungimento delle semifinali di coppa, costituisce un'ulteriore dimostrazione della crescita del Maliseti nel panorama calcistico regionale. Sono molto contento per i ragazzi, per lo staff tecnico e per la società, alla quale mi sento sempre più legato, per l'amicizia con le persone ed i valori umani che rappresenta... La coppa? Io ci ho sempre creduto, dopo aver disputato un girone di andata probabilmente anche al di sopra delle nostre reali potenzialità, nel girone di ritorno abbiamo avuto un rallentamento. Quando non hai un obiettivo immediato da raggiungere, è anche inevitabile un calo di tensione da parte di ragazzi di 17-18 anni. Ci siamo guardati in faccia ed abbiamo cominciato a lavorare, a livello sia fisico che mentale, in previsione della coppa. Per dare un senso di completezza ad una stragione comunque positiva... Il Castelfiorentino? Sarà una sfida durissima per entrambe le squadre, arrivati a questo punto della manifestazione le differenze di valori tra le squadre sono minime, può bastare un episodio fortunato per determinare il passaggio del turno. Ci giochiamo un sogno, faremo di tutto per raggiungere la finale... Per me sarà una sfida dal sapore particolare, soprattutto all'andata a Castelfiorentino, il paese dove sono cresciuto. Ho indossato la maglia gialloblù a sette anni, qualche brivido c'è. E' come Maliseti per Simone. Non è la prima volta che affronto il Castelfiorentino, ma questa volta la posta in gioco è la finale, e tra l'altro l'allenatore della Juniores è stato mio compagno di squadra, sarà un sabato speciale, sicuramente...» |