Scuola calcio, il nostro fiore all'occhiello: scopriamo i Pulcini 2005

Conosciamo i Pulcini 2005: intervista all'istruttore Massimiliano Marchetti... «Il 2005? Un bel gruppo, formato da 21 ragazzi, educati e ben disposti all'apprendimento, io e Francesco Storai siamo molto soddisfatti delle risposte che stiamo avendo. Il "Sei bravo a..."? Nei primi due raggruppamenti ci siamo sempre classificati al primo posto, i ragazzi sono svegli e hanno capito la finalità dei giochi proposti dalla Federazione. Nei Pulcini generalmente prevalgono le situazioni di gioco uno contro uno, mentre con il "Sei bravo a..." si cominciano a mettere in atto situazioni nuove, i primi giochi di posizione, le 4 porte per attaccare più zone. La finalità è insegnare ai ragazzi a collaborare per raggiungere uno scopo. I ragazzi sono arrivati abbastanza preparati, con il maestro della tecnica Roberto Benesperi avevamo già provato alcune di queste situazioni. In campionato siamo impegnati su due gironi, le ogni settimana ruotiamo i ragazzi formando due squadre il più possibile equilibrate. I risultati ottenuti nella fase autunnale sono positivi. Una volta al mese la Federazione programma una tappa del "Sei bravo a...", il nostro obiettivo è qualificarci per la festa provinciale. Durante le feste di Natale disputeremo un torneo a Firenze, affrontando società come Fiorentina e Scandicci. Il rapporto con i genitori? E' buono, i bambini sono molto seguiti e questo è importante, ci confrontiamo sulle problematiche legate alla crescita, articolazioni e postura in particolare, e allo stesso tempo c'è il giusto rispetto dei ruoli per quanto riguarda le questioni tecniche. Come mi trovo a Maliseti? E' il secondo anno per me, mi trovo molto bene, la scuola calcio è un settore che viene curato con grande attenzione dai responsabili, da Filippo Baragli fino al ds Alessandro Becheri. Una cosa molto importante è che tutte le squadre lavorano con gli stessi metodi, si parla tutti la stessa lingua. Molto importanti per questo sono le riunioni tecniche periodiche che facciamo tra noi istruttori...»