Omicidio di Firenze: arrestato giovane idraulico di Maliseti


Svolta nelle indagini per l\'assassinio di Pape Diop, il senegalese ucciso a fucilate a Novoli lo scorso 13 ottobre...

Omicidio premeditato. Un’accusa pesante che è piovuta addosso come un macigno a Vincenzo Pisano, ventiseienne idraulico residente a Maliseti in via Renzo Grassi, arrestato ed ufficialmente incriminato per l’assassinio di Pape Diop. Movente? La gelosia, perchè il senegalese vedeva la sua ex fidanzata, una ventiquattrenne di Montemurlo.

La storia fra Pisano e la ragazza di Montemurlo era finita da oltre sei mesi ma evidentemente non si era ancora rassegnato, se è vero che più di una volta ha minacciato Pape Diop col quale sarebbe venuto anche alle mani in una circostanza. Il senegalese e l’ex fidanzata di Pisano si erano conosciuti al centro commerciale Carrefour dove lei è cassiera e lui lavorava per una impresa di pulizie.

Pape Diop aveva studiato in Senegal prima di arrivare in Italia. Un ragazzo brillante che ispirava subito simpatia. Sarà stato per questo che, secondo gli investigatori, oltre ad avere una relazione ufficiale con la ragazza di Montemurlo sembra che avesse avuto anche una storia con una donna sposata. Ecco perchè le indagini degli investigatori subito dopo l’omicidio si erano indirizzate anche su altri sospetti ed a tutti è stato fatto l’esame dello stub per verificare se avevano tracce di polvere da sparo sulle mani.

Gli investigatori hanno spiegato che fra gli elementi che hanno portato all’arresto dell’idraulico c’è, in primo luogo, il rinvenimento, in casa dell’accusato, di un’arma e di una cartuccia che per la polizia scientifica sono compatibili con quelli utilizzati per l’omicidio. Si tratta di un fucile da caccia e di una cartuccia detta ‘terzarola’, modificata illegalmente.

Gli investigatori hanno seguito anche la traccia legata alle minacce telefoniche e fisiche ed alle intimidazioni che Pape Diop, per l’accusa, avrebbe ricevuto da Pisano, dal momento in cui è iniziata la sua storia con l\'ex fidanzata dell’accusato. Due giorni prima dell’omicidio all’auto di Pape Diop sono state tagliate due gomme. Anche l’alibi di Pisano, per l’accusa, sarebbe risultato debole.

Durante le indagini gli investigatori hanno sequestrato anche le immagini riprese dalle telecamere dei caselli autostradali. In uno di quei fotogrammi dovrebbe esserci anche quello del giovane, se realmente quella mattina del 13 ottobre scorso è andato a Firenze per mettere in atto il suo folle gesto.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata richiesta dal pm Alessandro Crini motivata dal pericolo di inquinamento delle prove e dalla gravità del reato.

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Articolo tratto da: maliseti.it - il portale della nostra frazione - http://www.maliseti.it/
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