Dogaia: i detenuti si prendono cura degli animali


Oltre al canile, all\'interno della casa circondariale della Dogaia i detenuti sono impegnati in molteplici attività...

Nella sezione agricola del carcere ora vivono Bull, un cucciolone meticcio utilizzato per i combattimenti, Milady e Signorina, due cagnoline che avevano deciso di lasciarsi morire di fame nel canile, Fischio, che era stato abbandonato, la famiglia Black, Jack e Luna, e Bianchetto, la mascotte del carcere a causa della sua cardiopatia.

A prendersi cura dei cani, tre detenuti dell’ottava sezione della Dogaia. Che grazie a questo progetto possono stare all’aria aperta seguiti da due agenti. Ogni mattina, i tre detenuti della Dogaia alle 7 sono già di fronte alle casette in legno dove dormono i cani. Fino alle 10 giocano con i cuccioli, li puliscono, li accompagnano a fare la passeggiata nel campo sportivo interno al carcere o negli altri spazi all’aperto.

«Il progetto che abbiamo realizzato - spiega Monica Sarno, educatrice - ha un duplice scopo. Da una parte quello di dare una sistemazione più confortevole ai cani e dall’altro concedere la possibilità ai detenuti di instaurare rapporti di scambio affettivo con gli animali, prendersi cura di loro in vista di una possibile adozione o portarli a casa a fine pena». E, perché no, dare anche una possibilità di lavoro ai detenuti, una volta
fuori dal carcere. Magari come dog sitter o in negozi di lavaggio e toelette per animali.

Oltre al canile ed alla sezione universitaria, dove oggi studiano 22 detenuti della media sicurezza, 20 dell’alta sicurezza, 4 in regime di semilibertà e 3 della sezione protetta, alla casa circondariale Dogaia i detenuti sono impegnati in molteplici attività. C’è il servizio di piegatura della biancheria per l’ospedale, ma c’è anche la serra ed un orto, e da circa un anno viene prodotto il vino, un buon Chianti, seguito dal vitigno all’invecchiamento proprio dai detenuti. Da qualche tempo alla Dogaia c’è anche una piccola moschea (gli stranieri sono circa il 40% dei detenuti).

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Articolo tratto da: maliseti.it - il portale della nostra frazione - http://www.maliseti.it/
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