Circoscrizioni, i presidenti rischiano di dover restituire 40mila euro


I cinque presidenti potrebbero dover restituire le loro indennità. Il segretario generale del comune di Prato, Michele Pinzuti, ha chiesto il parere del Ministero dell’Interno per interpretare la norma contenuta nel decreto Salva Italia del Governo Monti ...................

Soppressi, a capo di enti giudicati inutili dal codice delle autonomie e con una grana in più in capo ai presidenti. Sulle circoscrizioni nasce il caso indennità e rischia di costare molto salato ai 5 presidenti attualmente in carica, che potrebbero trovarsi a breve a dover lavorare senza stipendio e costretti a restituire un anno e mezzo di retribuzioni riscosse. Facendo una prima stima in gioco ci sarebbero da rimborsare 40 mila euro a testa al Comune, per un totale di 200 mila euro da inizio 2012 (anno di entrata in azione della normativa) fino ai primi 10 mesi di quest\'anno.
Una saetta improvvisa per la politica pratese. In realtà, una questione giuridicamente stagionata – per quanto passata inosservata qua a Prato - che nasce dal decreto Salva Italia del governo Monti del 2011(http://www.repubblica.it/economia/2011/12/06/news/decreto_salva_italia_ecco_il_testo_completo-26170951/). L\'articolo 23 comma 2 del dl 201 del 6 dicembre di due anni fa, in effetti, parla una lingua stranamente comprensibile all\'uomo della strada: «La titolarità di qualsiasi carica, ufficio o organo di natura elettiva di un ente territoriale non previsto dalla Costituzione (come le Circoscrizioni, ndr) è a titolo esclusivamente onorifico e non può essere fonte di alcuna forma di remunerazione, indennità o gettone di presenza, con esclusione dei Comuni di cui all’articolo 2, comma 186, lettera b), della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e successive modificazioni(http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2009_0191.htm)». Quest\'ultima è la soglia dei 250 mila abitanti per i Comuni capoluogo, al di sotto della quale, la norma ha vigenza senza deroghe. D\'altronde, i pareri finora sono stati univoci dal ministero e anche dalla giustizia amministrativa e contabile. A dover sbrigare la faccenda è Michele Pinzuti, l\'attuale segretario generale sulla cui scrivania è arrivato l\'incartamento. «Ho chiesto per prima cosa se l\'indennità sia ancora corrisposta ai presidenti. Inoltre, valuteremo una sospensione in via cautelativa prima di ricevere il parere dal ministero» spiega l\'approccio al problema. Partendo da alcuni punti fermi: «Ci sono state in passato pronunce sfavorevoli, in ragione del decreto Monti, da parte della Corte dei Conti della Lombardia (parere n°33 del 7 febbraio 2012, ndr) e del Veneto (435 del 3 luglio 2012, ndr)».

La verifica che verrà fatta col ministero è uno scrupolo ulteriore, che si aggrappa alla speranza di un\'apertura delle maglie interpretative da parte del governo Letta. Anche se il decreto parla chiaro e apre uno scenario preoccupante per Ciardi, Manzan, Mosca, Peris e Taiti, vale a dire l\'obbligo a rifondere al Comune gli emolumenti corrisposti per errore. «Troveremo con loro una soluzione ragionevole» cerca di lanciare un messaggio confortante, Pinzuti. Di fronte ad una situazione, però, che è molto spiacevole. Sia per i presidenti di circoscrizione che per il Comune, il quale si trova nella difficile posizione di non aver recepito la disposizione del Salva Italia.

All\'inizio del 2012 segretario generale era ancora il grand commis Vincenzo Del Regno. Mentre, Pinzuti di stanza a Savona dette immediatamente attuazione all\'abolizione dell\'appannaggio per i presidenti di quartiere. Analoghe decisioni in Toscana: ad esempio, l\'adeguamento è stato pressoché istantaneo a Livorno, dove governa il sindaco Alessandro Cosimi presidente regionale di Anci.
di Carlandrea Poli www.iltirreno.gelocal.it


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