528 anni fa l’apparizione della Madonna alle Carceri, venerdì 6 luglio le celebrazioni nella basilica


Prato, città della Madonna, il 6 luglio celebra un importante anniversario mariano. Quel giorno, 528 anni fa, il piccolo Jacopo Antonio dei Belcari vide animarsi l’immagine della Vergine col Bambino sulla parete, sopra la finestra ferrata, delle antiche carceri pubbliche pratesi, dette «delle Stinche»....................

In particolare il volto di Maria apparve in lacrime. L’evento prodigioso si prolungò per alcuni giorni richiamando folle di fedeli da tutta la Toscana. Da allora nacque la devozione per la «Madonna della Misericordia», nota ai pratesi come «Madonna delle Carceri», in onore della quale venne edificata l’omonima chiesa.
Anche quest’anno nella splendida basilica a croce greca ideata da Giuliano da Sangallo su committenza di Lorenzo il Magnifico, si celebra lo speciale anniversario. Domani, giovedì 5 luglio, si tengono i vespri alle 18, a seguire la messa e alle 21,15 la recita del rosario e la compieta. Venerdì, giorno della festa, le messe sono fissate alle 7, alle 8, alle 9, alle 10 e alle 11; alle 12 c’è l’atto di affidamento a Maria, alle 15, 30, come da tradizione, i ragazzi dell’oratorio di Sant’Anna si recano in chiesa per la benedizione dei bambini, alle 17 esposizione del Santissimo Sacramento, alle 18 rosario, alle 18,30 vespri e alle 19 la messa presieduta dal vescovo Gastone Simoni, alla presenza del Gonfalone cittadino, dei rappresentanti delle autorità comunali e provinciali e dei canonici della cattedrale.
Dopo la celebrazione, piazza delle Carceri accoglierà la cena popolare.
Venerdì 6 luglio sarà inoltre possibile visitare le carceri antiche e vedere la reliquia conservata in basilica, ovvero le nappe con cui sono state asciugate le lacrime della Madonna.
«Sicuramente la nostra gente – dice monsignor Carlo Stancari, parroco della chiesa delle Carceri – ha una forte devozione mariana e un attaccamento a questo santuario. Questa chiesa è molto presente nella vita della comunità, grazie ai sacerdoti e ai religiosi che ascoltano, confessano e aiutano la gente».
Articolo prelevato integralmente dal sito www.notiziediprato.it


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