Protesta della “battitura” al carcere della Dogaia. I radicali: “Misure urgenti per migliorare la vivibilità nel carcere”


Si è svolta anche al carcere della Dogaia di Prato, giovedì scorso dalle 19.30 alle 20, la “battitura” promossa da Marco Pannella, per chiedere un provvedimento di amnistia, una giustizia giusta, la democrazia, il rispetto della legge e della Costituzione italiana e delle leggi europee. ...........

La “battitura” (lo sbattere di stoviglie sulle sbarre delle celle) ha avuto un carattere nonviolento e pacifico proprio come richiesto nell’appello di Pannella.
“La situazione del carcere pratese – spiega Vittorio Giugni dell’Associazione radicale Liber@MentePrato – non è oggi molto diversa da quando, tre anni fa, la nostra associazione vi fece la sua visita con l’onorevole Antonello Giacomelli e l’allora consigliera regionale Cristina Pacini.. La Dogaia è ancora sovraffollata con circa il 50% in più di detenuti rispetto a quanto previsto (oltre 600 carcerati a fronte dei 419 previsti). Gli agenti di custodia sono un terzo in meno dell’organico fissato dal Ministero. Pochissime opportunità per i detenuti di svolgere una qualche e remunerata attività lavorativa. Il 50% dei rinchiusi sono cittadini stranieri, per lo più giovani e giovanissimi. Rinnoviamo la richiesta di un impegno concreto ai parlamentari pratesi (Giacomelli, Lulli e Mazzoni) affinchè anche a Roma sollecitino misure urgenti per migliorare la qualità della vita alla Dogaia per i reclusi e per tutti gli operatori penitenziari”.
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